Banco Chinchorro

L’ambiente naturale

Banco Chinchorro è un atollo corallino situato nel Mar dei Caraibi a circa 35 chilometri dalle spiagge bianche del villaggio di pescatori di Mahahual (nell´estremo sud della Penisola dello Yucatàn, Stato del Quintana Roo, Messico). Fa parte della Barriera Corallina Mesoamericana, la seconda piú estesa al mondo. Dal 1992 é Riserva della Biosfera, quindi soggetta a una rigida regolamentazione di protezione ambientale. La Riserva è separata dalla costa da una fossa oceanica che corre a 1000 metri di profondità. Per raggiungere Banco Chinchorro dalla terra ferma occorrono quasi 3 ore di traversata in barca, fatto che ha contribuito enormemente a mantenere cristalline e incontaminate queste acque.
La riserva di Banco Chinchorro copre un’area di 144.360 ettari, di cui lo 0.4% è composto da terra ferma. L’atollo corallino circonda e protegge al suo interno tre piccole isole rocciose: Cayo Lobos, Cayo Centro e Cayo Norte, praticamente disabitate e per questo con ecosistemi pressoché integri.
Gli unici ad avere accesso libero alla Riserva sono i pescatori, che durante la stagione di pesca si insediano nel villaggio su palafitte a Cayo Centro; qui si trova anche la stazione scientifica della CONANP (Commissione Nazionale delle Aree Naturali Protette), gestore della biosfera, che ospita a sua volta studiosi e visitatori ammessi su autorizzazione; infine a Cayo Norte si trova una piccola base della Marina Messicana, che si occupa principalmente di protezione delle acque territoriali e lotta alla pesca di frodo.
L’ecosistema di Banco Chinchorro è unico ed è estremamente complesso e delicato. La barriera corallina ospita un gran numero di specie marine. Questa varietà è data dalla peculiare topografia sottomarina che caratterizza l’atollo e dal suo orientamento geografico caratterizzato da correnti costiere, maree e moti ondosi. Si tratta di ecosistemi di grande valore ecologico ed economico, come barriere coralline, praterie marine, arbusti e spiagge sabbiose, con oltre 770 specie.
Sono presenti ben 95 specie di coralli, che contribuiscono in modo significativo alla creazione di un ambiente naturale eterogeneo e complesso.
La pesca è stata per più di 40 anni una delle attività più importanti ed è soggetta a regolamentazioni rigorose.
Le due specie la cui estrazione costituisce la fonte principale di attività per la pesca sono il mollusco Caracol Rosado e l´aragosta spinosa dei Caraibi. Per il Caracol Rosado si è appena ripresa la pesca dopo una sospensione di 5 anni. La pesca dell’aragosta invece, grazie allo sforzo comune di pescatori, accademici, ONG e governo, è diventata un modello di gestione sostenibile di risorse marine riconosciuto a livello nazionale ed internazionale.

Il contesto culturale

L’importanza archeologica e storica di Banco Chinchorro si deve principalmente alla presenza di numerosi relitti di imbarcazioni situati nella barriera, sia a est che a ovest. Dei 44 relitti totali che troviamo nell’area, ben 33 sono documentati da numerosi fonti bibliografiche. Queste imbarcazioni, provenienti da differenti Stati, sono datate tra il sedicesimo e il ventesimo secolo. Banco Chinchorro è un enorme cimitero navale che lega al suo interno in modo inseparabile aspetti storici e naturali: il patrimonio culturale e archeologico che caratterizza ogni relitto è unico nel suo genere.

La pesca artigianale dell´aragosta

L’aragosta del Caribe è una delle risorse più importanti nel sistema corallino mesoamericano. Si tratta della specie col valore di mercato più alto, e per la sua abbondanza e ampiezza di distribuzione è la maggior fonte di reddito per molti pescatori.
Le sei cooperative di pescatori della Riserva di Sian Ka'an e di Banco Chinchorro raggruppano circa 300 famiglie che hanno licenza di pescare in aree protette.
I pescatori hanno spontaneamente introdotto un sistema di gestione del mare che ha permesso di potenziarne la conservazione. Il fondale marino è stato suddiviso in campi delimitati con precisione solo sulla carta, ma identificabili perfettamente in mare da chi il mare lo conosce alla perfezione: i pescatori. Attraverso l’autoregolamentazione, i soci della cooperativa proprietari di uno o piú campi, diventano responsabili di quella porzione di mare, con l’obbligo di preservarla.
All´interno dei campi sono state introdotte le cosiddette casitas cubanas, ovvero dei veri e propri rifugi artificiali collocati sul fondale marino che permettono che le aragoste abbiano maggiore protezione dai predatori e dalle intemperie e quindi aumentino in numero e in taglia. L’installazione delle casitas, insieme all’introduzione della pesca dell´aragosta viva che ha sostituito l’uso del gancio, hanno permesso che durante la pesca di possa procedere alla liberazione di femmine con uova, o individui ancora giovani. Le ricerche scientifiche hanno dato evidenza che questo modo di pesca ha avuto un impatto positivo diretto sulla popolazione delle aragoste, che nelle due Riserve si mantiene sana e numerosa.
Un altro tratto caratteristico della pesca tradizionale che si è rivelato un eccellente strumento di conservazione ambientale è la pesca in apnea, l’unica permessa nelle due Riserve. I pescatori catturano le aragoste vive tuffandosi fino a 15-20 metri di profondità in apnea, senza alcun equipaggiamento da sub. Questo permette loro di rispettare naturalmente i limiti di profondità al di sotto della quale le aragoste migrano nella fase riproduttiva attiva, lasciando a questi crostacei una zona franca, nelle profondità marine delle zone coralline, dove vivere e riprodursi.
Il loro metodo di pesca artigianale ha permesso di proteggere nei decenni la popolazione delle aragoste e preservare l’ecosistema. Le aragoste infatti, proprio quando raggiungono la misura ‘pescabile’ migrano in profondità per andare a riprodursi.
Le sei cooperative si sono unite nel 2004 in una cooperativa di cooperative chiamata Integradora de Pescadores de Quintana Roo, che ha potuto registrare il marchio d’identità di origine dell’aragosta pescata in modo sostenibile proveniente da quelle due aree protette. I pescatori hanno scelto il nome di Chakay, che in lingua maya vuol dire proprio aragosta, e si sono dati delle regole da rispettare per garantire la sostenibilità della loro pesca e la tracciabilità del loro prodotto. L’uso del marchio è il primo passo per il riconoscimento economico del valore aggiunto ottenuto grazie all’impegno e lo sforzo dei pescatori nella protezione dell´ambiente.

Slow Fish Caribe

La rete di Slow Fish ha da poco dato vita a un nuovo progetto per la conservazione della biodiversità della barriera corallina e costiera, che comprende la Riserva della Biosfera di Banco Chinchorro e quella di Sian Ka’an, sulla costa messicana del Quintana Roo, insieme alla Seaflower, in Colombia.
L’iniziativa Slow Fish Caribe, finanziata dall’Unione Europea e realizzata da Slow Food insieme a Colectividad Razonatura in Messico, è in linea con “EU Biodiversity for Life”, l’iniziativa europea che mira ad arrestare la perdita della biodiversità attraverso l’integrazione di iniziative per la conservazione degli ecosistemi in armonia con lo sviluppo socio-economico.
L’obiettivo del progetto è valorizzare le conoscenze tradizionali e rafforzare le competenze tecniche e amministrative delle comunità per migliorare la gestione delle risorse naturali marino-costiere e diversificare le attività produttive delle comunità.
Si mira così ad aumentare equamente il benessere economico e sociale delle comunità locali e il loro impegno per la conservazione della biodiversità, promuovendo una gestione sostenibile delle zone marino-costiere e l’uso responsabile delle risorse alimentari locali, e fornendo ampio accesso e diffusione delle conoscenze e dei risultati.
I destinatari del progetto saranno in primo luogo i pescatori artigianali e i trasformatori dei prodotti di Messico e Colombia, e in seguito tutte le comunità che aggiungeranno nella regione dei Caraibi.
Il progetto di Slow Fish Caribe promuove possibilità di scambio di esperienze tra riserve marine in tutta l´area dei Caraibi. Nell’ottica della sovranità alimentare e della valorizzazione del patrimonio culturale, biologico e gastronomico locale, il progetto promuoverà anche attività alternative alla pesca, tra cui l’orticoltura e il turismo gastronomico ed ecologico, e sosterrà un consumo consapevole attraverso campagne di comunicazione e iniziative per ampliare le alleanze commerciali e ampliare la finestra di opportunità economiche per le comunità di produttori.
Attraverso la rete di Slow Fish, si vuole diffondere anche in altri mari e coste, incluso il Mediterraneo, le buone pratiche e le esperienze condivise, partendo proprio dalla voce e l´esempio dei protagonisti.

Razonatura

Colectividad Razonatura A.C. é un’organizzazione messicana che da oltre 10 anni si occupa di sostenibilità ambientale e sviluppo sociale attraverso programmi di intervento territoriale che coinvolgono comunità, istituzioni, centri di ricerca e università, enti e associazioni della società civile.
Formata da professionisti specializzati in un’ampia gamma di discipline, dalle scienze naturali e sociali all’ingegneria, Razonatura ha come obiettivo primario lo sviluppo sostenibile e la conservazione della biodiversità, e s’impegna per garantire l’equità e la giustizia sociale.
Razonatura sostiene progetti che armonizzano le conoscenze scientifiche e sociali con le pratiche tradizionali, sviluppando modelli innovativi che promuovono la partecipazione sociale e la proprietà collettiva delle risorse naturali, oltre che la valorizzazione dei sapori locali e dei prodotti tradizionali ottenuti con pratiche rispettose dell’ambiente.
Razonatura, in particolare, ha guidato il progetto sulla pesca sostenibile dell´aragosta spinosa dei Caraibi nelle Riserve di Banco Chichorro e Sian Ka´an, che è diventato un modello virtuoso di gestione di risorse naturali e comunitarie riconosciuto in tutto il Messico e a livello internazionale.
Da un lato Razonatura promuove pratiche di pesca sostenibile, dall’altro garantisce un miglior prezzo per il pescato, aiutando i pescatori a trovare un mercato di vendita diretta che consenta loro di evitare i vari intermediari, per un commercio più equo.
Attualmente Razonatura è responsabile in Messico del Progetto Slow Fish Caribe, ed offre programmi di formazione per studenti e ricercatori internazionali, nonché corsi di certificazione in turismo sostenibile.

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